Ami la Nutella? Ecco perché dovresti.
Michele Ferrero fu colui che inventò la Nutella.
Già solo per questo, il mondo intero dovrebbe essergli grato.
Una scarica di serotonina alla volta, un brufolo alla volta, la Nutella ha avuto così successo da rendere Ferrero uno dei 50 uomini più ricchi del mondo.
Lo spunto di oggi però è questo:
è vero che dietro al successo delle aziende c’è sempre un grande prodotto… ma non c’è SOLO un grande prodotto.
Voglio soffermarmi infatti su un altro aspetto che colloca Ferrero nell’empireo degli imprenditori:
la gestione delle Risorse Umane.
Nelle settimane scorse un giornale italiano locale, la Gazzetta d’Alba, ha avuto il grande merito di trovare e pubblicare il vademecum che fu stilato da Michele Ferrero in merito alle relazioni coi dipendenti.
Lo mandò ai suoi manager, affinché vi si attenessero.
Ecco il codice di comportamente che richiedeva (oltre 40 anni fa):
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Massime da seguire nei contatti con il personale:
“Quando parli con un individuo ricorda: anche lui è importante”
1. Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio:
Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”.
Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi.
Non date loro l’impressione che siate sulle spine.
Non fateli mai sentire “piccoli”.
La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro.
2. Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso.
3. Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati.
4. Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare.
5. I vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”.
6. Agite sulle cause più che sul comportamento.
7. Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza.
8. Siate sempre umani.
9. Non chiedete cose impossibili.
10. Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.
11. Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.
12. Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.
13. Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.
14. Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando.
15. Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno.
16. Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano.
17. Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi.
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Ogni singolo punto è una perla che ci invita a riflettere, e che merita di essere letta e riletta.
Tanto di cappello.
Nei prossimi giorni parlerò anche dell’aspetto commerciale della storia dell’industria Ferrero.
Come ho detto all’inizio, per un’azienda che produce il prodotto è una chiave imprescindibile del successo. Ma non basta un prodotto eccellente per farti diventare uno degli uomini più ricchi del mondo. E nemmeno una gestione delle risorse umane così illuminata.
Devi anche venderne tanto, tantissimo, di quel prodotto…
A presto.
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