Posizionamento e branding sono considerati talvolta concetti impalpabili.
Ma i due esempi che sto per mostrarti fanno capire due cose:
- la parentela stretta che c’è tra posizionamento e branding
- e quanto i due concetti siano concreti e si possano mettere in pratica con accorgimenti relativamente semplici.
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Posizionamento e branding ai giorni nostri
La prima riflessione nasce da un caso istruttivo per cui ringrazio il marketing della Volvo.
Clicca per vedere il video qui sotto:
Cazzarola come frenano i camion della Volvo!
Appena visto il video, ho subito whatsappato il link al mio amico Fausto, che ha una ditta di trasporti.
E lui mi ha risposto:
“L’anticollisione. Anche lo Scania che ho appena preso lo monta”.
Bene, meglio così per Fausto.
Ma sul mercato, secondo te, chi POSSIEDE la leadership della sicurezza anticollisione?
Chi si è posizionato da sempre nella testa di chiunque abbia una patente di guida, come il Brand Numero 1 in fatto di Sicurezza?
La Scania… l’Iveco… la Renault… oppure la Volvo!?!
Rileggiamo la risposta di Fausto:
“L’anticollisione. ANCHE lo Scania che ho appena preso lo monta”.
Ne deduco che alcuni degli altri produttori montino ANCHE loro un sistema anticollisione.
E magari – non conosco quel mercato – qualcuno c’era arrivato persino prima della Volvo.
Chissà…
Ma scommetterei che la Volvo è stata la prima a spettacolarizzare il concetto, e così è diventata leader della funzionalità anticollisione.
Si è posizionata nella testa dei clienti. Ha fatto branding.
Tutti gli altri sono degli emuli.
Perché “ANCHE” non vuol dire “LEADERSHIP”.
“ANCHE” vuol dire “FOLLOWER”, nella testa degli utenti sul mercato.
Cosa voglio dire con ciò?
- Che non bisogna MAI dare per scontato… che i clienti sappiano già tutto.
- Che non bisogna mai aver paura di fare vedere le cose su cui siamo i primi o i migliori, e di ripeterle fino alla nausea. Anche se sono ovvietà. Non importa. Ma bisogna battere e battere e battere. Invece molto spesso abbiamo timore di non essere originali, e ci sottoponiamo involontariamente all’auto-castrazione marketing.
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Posizionamento e branding peraltro non sono concetti “moderni”. Niente affatto. Sono sempre esistiti.
Lo dimostra quest’altro caso emblematico che risale a circa un secolo fa (!)
Fu il primo caso di posizionamento coraggioso che andava contro lo status quo.
Ancora oggi potresti usarlo nel TUO mercato, applicato quasi alla lettera.
Seguilo con attenzione perché contiene un grandissimo insegnamento che potrebbe fare miracoli per il tuo posizionamento e per il tuo brand.
Posizionamento e branding agli inizi del ‘900
Quando Claude Hopkins, il leggendario marketer degli inizi del ‘900, prese l’incarico di rilanciare il marchio della birra Schlitz, lo fece con una campagna passata alla storia.
Ti prego di leggere questa pubblicità:
Visto?
Racconta semplicemente il processo produttivo per evidenziare la qualità del prodotto finito.
Il management della committente Schlitz in verità era molto perplesso:
“Ma cosa lo diciamo a fare? Tutti i produttori fanno la birra così”…
Poi per fortuna però si fidarono di Hopkins, e il loro brand diventò leader di mercato.
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Come fare posizionamento e branding per la tua attività
Non è che per caso, senza volere, ti stai sottoponendo ad una sorta di auto-castrazione?
Non è che stai facendo come i manager della Schlitz, che dicevano “ma quello lo facciamo tutti… che senso ha andare a raccontarlo?”
Insomma:
cosa stai facendo per posizionarti come leader del tuo mercato?
Scegli un’angolazione nella quale potresti posizionarti come il N. 1, e comunicala al tuo mercato con persistenza.
Un po’ alla volta la tua azienda si posizionerà come QUELLO CHE ___, e ciò contribuirà a far ricordare sempre più il tuo brand.
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