Risposta di una lettrice al mio precedente articolo:
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Grazie per i tuoi esempi maschilisti e sessisti,
ma non ne abbiamo bisogno
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Rido.
Sapevo che qualcuno si sarebbe arrabbiato… anzi, lo confesso: l’ho fatto apposta!
Spiego.
Nell’articolo in questione volevo parlare dell’importanza di avere un sito con dei contenuti che rispecchino una personalità, e soprattutto che aiutino a vendere di più. E ho detto che per questo scopo bisogna scrivere contenuti che si notino, ben diversi dal piattume (“fuffaware”) dei testi scritti abitualmente non da tutte ma da molte web agency e agenzie di comunicazione.
Così, proprio per distinguere uno stile piatto da uno stile che colpisce, ho usato all’inizio del post questo paragone poco politically correct:
Immagina di andare a passeggio in centro tutto fiero, tenendo a braccetto una gran gnocca, ma stupida. Almeno la gnocca stupida, finché non parla, gli amici non si accorgono che è stupida. Invece il sito, appena un visitatore ci atterra sopra, un istante dopo essere rimasto impressionato dalle belle foto e dal bel layout, si accorge subito che NON SERVE ASSOLUTAMENTE A NIENTE.
Boom! Apriti cielo!
E’ bastato utilizzare uno dei più retrivi stereotipi… e subito alcune signore sono partite all’attacco.
Lovely.
Questo a mio avviso conferma la mia tesi, ovvero:
i contenuti scritti in un certo modo (NON il fuffaware) colpiscono il lettore.
Magari danno anche fastidio, ma si fanno notare.
Certo, non devi superare i limiti della decenza e del buon senso, e devi scrivere cose che comunque rispecchino la tua identità (aziendale e/o personale).
Ma se sai stare entro quei limiti, riceverai sì qualche critica, ma chi ti legge continuerà a seguirti (infatti, nessuna di queste signore si è disiscritta dalla nostra lista di distribuzione). E chi invece ha cominciato a notarti proprio perché colpito dalla “scossa”, continuerà a leggerti.
In sintesi:
– i contenuti “bold”, a volte provocatori e controversi, si fanno notare
– i contenuti sciatti, no
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Ma la vera domanda di fondo, commercialmente parlando, è la seguente:
quand’è che si può dire che un articolo, o una email, o una pagina del sito, ha funzionato?
Non è quando ti evita le critiche.
E nemmeno quando ti fa ricevere dei complimenti.
E’ quando ti aiuta a vendere.
E in questo caso, l’articolo maschilista e sessista ha generato anche diverse opportunità di business da parte di potenziali clienti, mai palesatesi prima d’ora, che vogliono essere aiutati nella creazione dei loro contenuti aziendali.
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Ora ti chiedo:
ci stai ad uscire dalla zona di comfort della comunicazione fuffa di cui potrebbe essere infarcito il tuo sito web e le tue email…
… se sull’altro piatto della bilancia potrai ricevere del nuovo business?
Se ritieni che lo scambio sia a tuo favore, e vuoi rendere la tua comunicazione più efficace ai fini della lead generation, descrivi la tua esigenza scrivendo qui
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P.S.:
nel prossimo articolo: Perché le donne sposano gli uomini ricchi.
Sto scherzando!!