Ieri sera ho visto in TV su Virus l’ultima parte dell’intervista di Nicola Porro a Paolo Agnelli.
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Agnelli, soprannominato “il signore delle pentole”, guida un gruppo privato da oltre 150 milioni di fatturato. Famosi per produrre da oltre un secolo pentole di alta qualità, il gruppo negli ultimi tre anni ha raddoppiato il fatturato.
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Strategie chiare e barra dritta.
Ad esempio si sono resi autonomi nella produzione della materia prima, l’alluminio.
Ma soprattutto hanno fatto leva sul loro know-how, la lavorazione dell’alluminio, per ampliare la gamma. E così adesso vendono anche profilati in alluminio per molti altri settori diversi dai casalinghi, dalla serramentistica all’automotive.
Attenzione: non hanno diversificato a vanvera, passando… che so… dalle pentole ai telefonini. Niente affatto, c’è stato invece un filo conduttore ben preciso: la loro capacità di lavorare l’alluminio.
Illuminante. E semplice.
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L’idea chiave sulla quale ti invito a riflettere è dunque questa:
Sfruttare il proprio know-how per sviluppare nuove opportunità di business coerenti con l’attuale core business.
Non voglio fare tutto facile, per carità. Ma mi piacerebbe che questo articolo del venerdi fosse di stimolo e ispirasse qualche riflessione nel weekend.
In pratica Agnelli cosa ha fatto:
- ha affiancato al prodotto A i prodotti B e C sfruttando il know-how sulla materia prima.
E se pensi che il tuo mercato sia diverso, che non sia possibile, ecc. ecc., cito tre piccoli esempi personali:
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- quando facevo il Marketing Manager in Kodak, nella divisione che vendeva fotocopiatrici, avevamo solo prodotti da oltre 50 pagine al minuto. E così contattai il Direttore Commerciale di Toshiba per poter rivendere su alcuni account o in certe gare i loro prodotti di fascia bassa.
Ovvero: estensione di gamma con prodotti complementari forniti da un partner.
- anni dopo, agli albori della mia esperienza imprenditoriale, vendevamo un “prodotto”: era un software che faceva la scansione e stampa di documenti cartacei.
Ad un certo momento abbiamo cominciato ad usare noi stessi il software, per vendere il “servizio” di scansione dei documenti.
Ovvero: dal prodotto al servizio. - più di recente, oltre a vendere i “servizi” di lead generation, abbiamo cominciato a pacchettizzare il nostro know-how e a venderlo sotto forma di “prodotti” (ebook e videocorsi).
Ovvero: dal servizio al prodotto.
La casistica potrebbe essere ulteriormente ampliata: ci sono fior di esempi in letteratura.
Ora perciò ti chiedo:
Sei sicuro che non si celino opportunità analoghe anche nella tua attività?
Sei sicuro di non possedere del know-how che potresti monetizzare, e non lo stai facendo?
Ora perciò ti chiedo:
Sei sicuro che non si celino opportunità analoghe anche nella tua attività?
Sei sicuro di non possedere del know-how che potresti monetizzare, e non lo stai facendo?
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A quest’ultima domanda sta rispondendo in una serie di video gratuiti un collega ed amico di cui ho già parlato ieri, Valerio Fioretti, che è proprio specializzato nell’insegnare a trasformare il know-how in un business.
Come dicevo sopra, noi stiamo già trasformando il nostro know-how in una nuova linea di business. Ma non mi vergogno di dire che seguendo il suo primo video ho raccolto due spunti ai quali non avevo sinora mai prestato troppa attenzione. E uno di questi l’abbiamo già implementato ieri pomeriggio!
(Quando qualcuno ha delle buone idee, vale sempre la pena di ascoltare e imparare…).
Se non hai ancora visto il video, oppure per rivederlo, lo trovi cliccando qui. (spiacenti, pagina di destinazione rimossa dall’autore)
Buone riflessioni nel weekend.
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