Decidere i prezzi dei prodotti è una cosa seria.
Ovviamente dietro ogni prezzo ci sono considerazioni strategiche, di mercato, di posizionamento.
Ma non bisogna dimenticare gli aspetti finanziari.
A tale proposito, ecco una piccola storiella esemplificativa di un errore classico che fanno molti piccoli imprenditori.
Maurizio avvia una startup.
E’ un’attività di rivendita di prodotti informatici: PC, stampanti, fotocopiatrici,…
In azienda lavorano:
– lui
– la moglie (contabilità, centralino, servizi generali)
– un tecnico
Costo totale aziendale per gli stipendi: €8.000/mese.
Inoltre la ditta deve far fronte alle seguenti spese generali:
– €700/mese di affitto dell’ufficio
– €300/mese di bollette varie
Totale costi fissi mensili: €8.000 + €700+ €300 = €9.000/mese
Maurizio riceve una proposta interessante da un grossista di materiale informatico: può assemblare 25 PC con un costo dei componenti (schede, memorie, monitor, etc.) pari a €150 per ogni PC.
E’ un affarone.
Maurizio pensa:
– ricarico del 200% ogni PC, e lo rivendo a €450 cad.
– così fatturo €450 x 25 = €11.250
– e faccio un margine di €(450-150) x 25 = €300 x 25 = ben €7.500!
La moglie prova a dirgli che qualcosa non torna, ma lui è deciso:
– “Il commerciale sono io, conosco il mercato e so bene quali prezzi fare!”.
Maurizio comincia a fare telefonate, a visitare potenziali clienti, ad offrire i PC, ed entro il 22 del mese li ha venduti tutti.
Bingo!
E’ molto orgoglioso della sua capacità commerciale.
Arriva il 31 del mese.
L’azienda deve:
- incassare le fatture di vendita dei 25 PC
· pagare i costi variabili: l’acquisto dei componenti
· pagare i costi fissi:
– lo stipendio del tecnico, che ha assemblato i PC
– lo stipendio della moglie, che ha tenuto la contabilità
– lo stipendio di Maurizio, che si è sbattuto per vendere
– oltre ad affitto e bollette
I clienti pagano (per fortuna) tutte le fatture dei PC, e l’azienda incassa
€450 x 25 = €11.250.
Ma quando si tratta di pagare stipendi, affitto, bollette, e il grossista, si presenta l’amara verità:
– “Abbiamo in cassa solo €11.250”, dice preoccupata la moglie, “e dobbiamo tirar fuori €3.750 per i componenti comprati dal grossista più €9.000 di costi fissi”.
Conto Economico del mese:
Ricavi: €11.250
Costi variabili (componenti per assemblare i PC): €3.750
Costi fissi (stipendi, ufficio, bollette): €9.000
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Tot. Profitto/Perdita del mese: €11.250 – €3.750 – €9.000= – €1.500 (!?!)
Domande:
1. cos’ha sbagliato Maurizio?
2. a quale prezzo avrebbe dovuto vendere ogni PC per essere almeno in pareggio?
Domani le risposte e l’approfondimento.
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