Esiste una piccola frase maledetta che i dilettanti del telemarketing pronunciano spesso al telefono quando finalmente agganciano il loro interlocutore.
Piccola piccola, 2 sole parole, ma assolutamente deleteria. Due parole che ti fanno dimezzare la possibilità di successo.
Le motivazioni del perché venga pronunciata sono tante:
– anni di consuetudini
– retaggio culturale
– insicurezza
– educazione personale
– bon ton
– inconscio tentativo di ingraziarsi l’interlocutore
– e la lista potrebbe continuare…
E’ un errore molto comune, che tutti fanno.
Ricordo di esserci incappato dentro anch’io, quando facevo le mie telefonate da dilettante della presa appuntamenti, prima di cominciare ad occuparmi di telemarketing in modo professionale.
E tuttora anche molti operatori/operatrici junior ricadono nello stesso errore, perché deriva da un retaggio che fa parte del nostro DNA di animali sociali, ed è quindi difficile estirparlo.
“La disturbo?”
Ma certo che lo stiamo disturbando!
Prova solo ad immaginarti la scena.
Il nostro interlocutore era lì bello bello che si faceva gli affari suoi in ufficio. Stava rispondendo ad una email di un cliente o di un collega, o preparando un documento per il capo, oppure stava per andarsi a bere un caffè perché aveva un diavolo per capello e preferiva staccare un attimo.
Proprio in quel momento gli squilla il telefono.
Non vuole rispondere, ma poi decide di farlo perché magari potrebbe essere la scuola che gli dice che la bambina ha 39 di febbre.
E invece ci presentiamo noi all’altro capo del telefono, trulli trulli, e gli chiediamo se lo stiamo disturbando?
Ma che razza di domanda è?!?
Qui non si tratta della solita tiritera che ci hanno propinato da decenni nei corsi di tecniche di vendita, sulle domande chiuse e le domande aperte.
Questa domanda è assolutamente da evitare non perché è una domanda chiusa, ma perché è una domanda inutile! (anziché inutile avrei voluto scrivere “scema”, ma gli retaggi culturali di cui sopra mi hanno impedito di farlo…).
E’ certo che lo stiamo disturbando. Anche tu ed io ci sentiremmo disturbati.
Se non lo stiamo disturbando, vuol dire che non ha niente da fare, e quindi probabilmente non è il decisore aziendale che stiamo cercando, la persona giusta per noi.
Se invece lo stiamo proprio disturbando, e non vuol essere interrotto, sarà lui stesso a dircelo. Meglio allora lasciare a lui l’incombenza di sbolognarci, anziché offrirgliene la possibilità su un piatto d’argento.
E se invece il SUO retaggio culturale e la sua educazione gli impediscono di chiudere subito la conversazione, abbiamo 15 secondi per agganciarlo e per conquistarci i prossimi 3 minuti della sua attenzione.
E’ così che nascono gli appuntamenti.
Se vuoi che quel signore diventi il tuo prossimo nuovo cliente,
non fare errori da dilettante e rivolgiti ai professionisti del telemarketing.
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