Il primo strato, la carrozzeria, è relativamente facile da creare: basta un grafico.
Il secondo strato, il motore interno, idem: basta un tecnico.
Ma il terzo strato NON E’ PER NIENTE FACILE da mettere a punto.
Perché?
Perché la progettazione del pilota automatico richiede di saper definire in modo chiaro:
- il posizionamento dell’azienda
- gli obiettivi che l’azienda ripone nel sito
- il tipo di visitatori che il sito vuole attrarre
- l’incentivo che vogliamo dare ai visitatori per convertirli in lead
- il percorso che vogliamo far fare ai lead per convertirli in prospect
- e poi convertire i prospect in clienti
- ecc. ecc.
Insomma, lo strato invisibile è la vera anima del sito, quella che gli dà la personalità.
E’ quella che trasmette l’identità aziendale, che rende il sito una creatura vivente che si comporta in modo automatico per produrre risultati, che aziona il sito dal punto di vista del business.
Non si accontenta di farlo funzionare tecnicamente: deve fargli produrre dei risultati commerciali.
Per riuscire a progettare questa componente così impalpabile, occorrono skill un po’ particolari:
- visione strategica
- capacità consulenziale
- saper tirar fuori dalla bocca del cliente ciò che spesso nemmeno il cliente sa dirti
- competenze di marketing
- competenze di lead generation e di conversione dei lead
- psicologia di vendita
- …
Dopodiché bisogna saper trasfondere tutto questo nel sito, dandogli concretezza.
Ma… Perché il 99% dei siti web non dà risultati?
Lo scopriamo nel prossimo articolo.
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