L’altra sera mi è capitato di guardare il programma Sottovoce di Gigi Marzullo (ebbene sì, lo ammetto).
Sapevi che la trasmissione va in onda dal 1989?
27 anni di fila (tranne una sosta nel 1993).
Tutte le notti o quasi.
Immutabile, anno dopo anno, notte dopo notte.
Che piaccia o meno, un prodotto che dura 27 anni non può non definirsi un successo.
Ma qual è la formula di questo successo?
Non mi intendo di TV, però se lo guardo come un prodotto direi che gli ingredienti vincenti sono:
- è un format semplicissimo: intervista 1-1, condotta in studio, ambientazione elegante ma senza troppi lustrini
- inoltre, tale format è così da sempre (solo piccole variazioni)
- si rivolge ad un target molto preciso: gli spettatori della notte
- ma non è alla portata di tutti: gli spettatori sono un po’ un’elite
- ha un rituale immutabile, sempre lo stesso:
– stessa struttura del programma divisa in due, con la sigla di apertura nel mezzo
– stessa sigla, da sempre
– stessa cantante di piano-bar, da sempre
– stessa psicologa che, da sempre, risponde al sogno ricorrente dell’ospite
- del rituale fanno parte anche alcune frasi ripetute come un mantra, immancabili ogni sera (“Un programma per capire, capirsi e magari anche per capirci. Perché quando un giorno, vista l’ora, è appena finito, un altro giorno sta per cominciare”)
E poi tutto si gioca sui contenuti.
E in particolare sul marchio di fabbrica che costituisce la vera proprietà intellettuale di Marzullo: mi riferisco alle sue domande.
Alcune domande fanno parte del “template” di base (“Si faccia una domanda si dia una risposta”, e l’ormai classica “La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere meglio?”).
Altre sono vere e proprie prove di astrazione filosofica per l’intervistato (“Lei per vivere il suo presente ha più bisogno del suo passato o del suo futuro?”).
Altre ancora, infine, sono autentiche perle di retorica applicate al talk show (“Le cose che ci si lascia dietro, ritornano indietro o no?”).
..
Ripeto: 27 anni di trasmissioni basate su questo modello così essenziale.
A suo modo quindi un genio. O forse solo un gran paraculo. O forse un po’ di tutt’e due… 😉 Secondo me, comunque, bravo. Sennò col cavolo che reggeva 27 anni.
Ma al di là delle considerazioni sul personaggio, la formula del successo di questo prodotto/programma mi fa sorgere queste domande:
- E poi noi ci preoccupiamo di cambiare i nostri prodotti? ci preoccupiamo del loro “ciclo di vita”?
- Siamo sicuri che sia giusto affannarsi ogni giorno per abbellirli, per modernizzarli?
- Non sarebbe meglio provare a concepire un prodotto sempreverde, come ha saputo fare Marzullo?
E inoltre:
- Ma non sarà che a volte il successo di un prodotto o di una strategia commerciale dipende non dalla sua originalità o genialità, bensì dal connubio di SEMPLICITA’ + PERSISTENZA con la quale portiamo avanti l’idea?.
.
Quindi proviamo tutti a pensarci (lo sto facendo anch’io):
- posso creare un prodotto sempreverde?
- oppure esiste una qualche componente del mio modello di fare marketing, lead generation, e vendita, che potrebbe essere… “marzullizzata”?
.
Una scommessa tal senso l’abbiamo già intrapresa, perché stiamo per lanciare un prodotto con queste caratteristiche:
- è un format semplice:
si tratta di una newsletter di approfondimento professionale su tematiche di marketing lead generation vendita B2B.
- è semplice da produrre e da fruire:
solo su carta, così chi la riceve ha un rapporto “fisico” e puoi portarsela dietro ovunque, come una dispensa.
- è rituale:
ha cadenza mensile. Ogni mese entro il 10 del mese parte, e nel giro di uno o due giorni la ricevi nella tua cassetta della posta
- è rituale anche nei contenuti:
a seconda dei mesi, potrà essere una dispensa monografica che tratta un unico tema, oppure trattare due o più temi diversi
- non va in onda di notte, ma si rivolge comunque ad un target di livello:
il professionista di marketing e vendita (titolare di PMI o manager di multinazionale o venditore) che vuole restare aggiornato costantemente sulle più avanzate metodologie e tecniche della sua professione. Un po’ scienziato del marketing e della vendita, un po’ artista, un po’ artigiano.
- è basato sui contenuti:
niente lustrini, solo sostanza. E a proposito delle domande di Marzullo, uno dei primi numeri conterrà proprio un approfondimento sull’arte di fare domande durante le trattative di vendita
- non è alla portata di tutti:
il prezzo è commisurato alla qualità dei contenuti. Quindi non ci aspettiamo molti clienti. Ma buoni, senz’altro sì.
.
Il primo numero esce a maggio.
E i primi clienti che aderiranno entro il 30 aprile godranno di uno sconto a vita sul prezzo della sottoscrizione.
.
.
.
.