Ieri leggevo un’intervista a Dan Gallapoo, detto “Doberman Dan”, noto copywriter americano.
Mi hanno colpito quattro numeri citati nell’intervista: 50 – 30 – 20 – 1.
Non si tratta di numeri da giocare al Lotto:
50%: è l’importanza della lista in qualunque azione di lead generation
30%: è l’importanza dell’offerta che viene fatta alla lista
20%: è l’importanza del copy, ovvero come viene presentata l’offerta alla lista
1: è il “numero più pericoloso nel business”, nel senso che non bisogna mai dipendere né da 1 solo prodotto, né da 1 solo cliente, né da 1 solo mezzo di contatto coi clienti (il papà di questo concetto è Dan Kennedy, guru del direct response marketing).
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Cos’hanno a che fare questi numeri con l’attività di lead generation nel 2016?
Molto.
Anzitutto, ricordano il peso fondamentale della lista di clienti target. La metà dell’esito di ogni azione dipende dalla lista: se la lista non è in target, o è inaccurata, o è incompleta, addio successo.
Poi, evidenziano che un terzo del risultato dipende dal tipo di offerta che facciamo alla lista.
Inoltre, testimoniano come il “copy”, ovvero “saper scrivere bene”, sia il fattore che incide meno sul risultato. Pertanto chiunque può scrivere, non serve essere copywriter.
Infine, segnalano un requisito indispensabile per la sicurezza del business: la NON-dipendenza da un unico strumento di acquisizione clienti.
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Un metodo di lead generation efficace deve perciò presentare queste caratteristiche:
- deve essere basato su una gestione della lista rigorosa, per selezionare e profilare la migliore lista possibile
- deve essere in grado di presentare le offerte in modo efficace
- non deve aver bisogno di un copywriter professionista
- e infine deve prevedere un contatto multicanale, per non dipendere da un solo mezzo di contatto
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Tutti questi fattori sono presenti nel modello di lead generation che abbiamo messo a punto:
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Buona lead generation nel 2016!
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