Pare che un sosia inglese di Claudio Ranieri abbia cuccato 26 donne in 7 giorni.
Non ha dovuto fare niente: sono state le signore ad abbordarlo, scambiandolo per l’allenatore italiano di calcio che ha appena vinto il campionato inglese col Leicester.
Il fortunato sosia, che fino a pochi giorni fa era uno sconosciuto elettricista disoccupato, ha dichiarato di non aver dovuto fare niente: è semplicemente stato al gioco, e ha inanellato un record di conquiste degne di Casanova.
Che culo.
La notiziona da premio Pulitzer dà adito alle seguenti considerazioni:
- La prima: che piaccia o no, le donne sono ancora sensibili al fascino del “vincente”.
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Ok, ok, non tutte le donne sono così, e chissà quelle donne che tipo di donne sono. Quindi astenersi da pistolotti femministi, please.
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Ma i numeri sono numeri: 26 donne in 7 giorni, mica 2 richieste di autografo…
E nessuna se li era mai filati prima manco di striscio, né l’elettricista né Ranieri in persona.
. - La seconda: che a volte non è necessario ESSERE vincente. Basta un po’ di fortuna e SOMIGLIARE a qualcuno che lo è.
Assolutamente no. Ogni lead va sudato.
Le leggende di internet narrano di siti web che hanno creato delle fortune sfruttando l’assonanza del nome con un sito di successo. E così si sono ritrovati inondati di visitatori che pensavano di andare sull’altro sito, proprio com’è successo al sosia di Ranieri.
Ma in generale le cose non vanno così.
Anzi, cercare di essere uguale ad un competitor non giova affatto. Bisogna invece differenziarsi.
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Ciò che aiuta, semmai, è individuare un modello vincente, e applicarlo.
Da qui l’importanza di adottare un modello di lead generation che funzioni.
26 lead in 7 giorni: molti titolari di PMI lo sottoscriverebbero all’istante.
Vuol dire 4 nuovi potenziali clienti ogni giorno.
Se ne chiudi 1 su 4, a regime vuol dire un ordine al giorno.
Li vuoi anche tu?
Il modello si chiama Lead Generation Farm™.
Guarda qui come funziona:
http://www.leadgenerationfarm.com