A scuola hai mai provato la sgradevole sensazione del “foglio bianco”?
Ricordi l’angoscia di quando la professoressa di Lettere dettava i temi, e ci ritrovavamo davanti al nemico: il maledettissimo foglio protocollo bianco?
Non è che mancassero le idee… è che non sapevamo da che parte partire, come organizzarle, come trasformare quella matassa di idee in frasi che avessero un senso compiuto.
Poi gli anni passano, entri nel mondo del business, e pensi di esserti lasciato alla spalle per sempre la sindrome del foglio bianco…che rimane solo un lontano ricordo.
MA ADESSO SCOPRIAMO CHE QUEL NEMICO E’ ANCORA IN AGGUATO!
E’ vero o non è vero, infatti, che oggi, quando si tratta di organizzare una strategia di lead generation, spesso non sappiamo nemmeno da che parte partire?
... e che non sappiamo se convenga fare prima A o B o C?
L’odierno titolare di PMI o il marketing manager è bombardato e confuso tra mille opzioni. Questa persona non è una figura immaginaria: potremmo tranquillamente essere tu od io.
Anzi, non mi vergogno di dirlo: di sicuro sono stato io fino a qualche anno fa.
Poi finalmente è successo qualcosa che mi ha permesso di imparare quali fossero, tra le tante a mia disposizione, le opzioni e le tecniche più utili, e in seguito, a furia di tentativi e di perfezionamenti, ho anche imparato come mettere tutte queste opzioni nella sequenza giusta, per utilizzarle al meglio.
E soprattutto ho imparato ad apprezzare un concetto fondamentale: la semplicità.
Nella lead generation, infatti, oggi più che mai, non vince chi conosce l’ultimissima tecnica. Non vince, ad esempio, chi conosce l’ultimissima diavoleria del ”retargeting con native ads verso un’audience segmentata attraverso un tracking pixel”…
Oggi l’arma imbattibile che consente di mettere in piedi una lead generation efficace si chiama SEMPLICITA'.